Ero attratto da una storia ambientata in una immensa discarica brasiliana.


Sono colpito nel profondo a sentire le storie delle periferie del mondo, e questo libro racconta di bambini che vivono differenziando la spazzatura, in fondo come facciamo quasi tutti noi.

Solo che questi bambini lo fanno direttamente nella discarica, luogo dove sono nati e dove vivono quasi sempre fino alla fine dei loro giorni.

Le cose cambiano quando i tre bambini protagonisti della vicenda trovano qualcosa di speciale e da li parte una vera caccia al tesoro, con tanto di poliziotti cattivi e politici untuosi.

La narrazione scorre veloce, senza pause, i personaggi sono abbastanza articolati e la storia è a tratti avvincente, ma la lettura non va aldilà di una scarna sufficienza.

Personalmente questa storia non mi ha lasciato quelle che definisco “scorie”, quei residui, buoni o cattivi che siano, che, terminata la lettura, ti spingono a riflettere ed a tornare sulla vicenda.

Non cercate spunti letterari elevati, non ce ne sono, tutto è troppo politicamente corretto, tutto è bianco o nero, con poche sfumature.

E poco è lasciato all’interpretazione del lettore, ed in fondo è la possibilità di interpretare, l’elemento che distingue un’opera letteraria dal puro intrattenimento.

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